Storie a 4 zampe


Mi ritrovo per caso in una pagina Instagram che condivide storie di cani segregati nei canili con lo scopo di trovare loro una famiglia che li accolga e li ami. Sono cani anziani. Tutti con storie diverse. Molti da 10-15 anni in canile, senza mai aver goduto della libertà né dell’amore di una famiglia. Guardo le loro foto e i loro occhi mi trafiggono il cuore. Occhi che parlano. Occhi come quelli di esseri umani sofferenti. Non hanno parole ma provano sentimenti come noi.
Così mi ritrovo a pensare in quanti cavilli ci perdiamo noi umani, in quante parole scatole ed etichette come se riconoscerci sul vocabolario fosse importante per sentirci saldi, sicuri, compresi, normali, mentre ciò che ci serve, a volte, è solo sentirci amati. Come ci scanniamo per divergenze di pensiero, di opinione, di cultura, di abitudini, di linguaggio, quando quello che vorremmo è solo sentirci capiti.

E poi ci sono loro: gli anima-li, i senza voce che non hanno bisogno di parole per amare e farsi amare. Dovremmo imparare da loro, tanto tanto tanto. Invece ci illudiamo di essere superiori, addirittura di poter essere i loro portavoce. Eppure spesso sappiamo essere così piccoli, meschini, insensibili e arroganti e usiamo moltitudini di parole per dimostrarlo.
Si, noi umani possiamo solo fare molteplici bagni di umiltà e imparare dai nostri amici a 4 zampe. 😔

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